Poco prima della messa in onda della prima puntata della terza serie, il cast di “Braccialetti Rossi” è stato ospite al Tg1 per lanciare la puntata e per parlare della fiction.
“Io penso che il segreto sia nella verità, e il fatto che noi parliamo di ragazzi, sì malati, ma che sono uguali ai ragazzi della loro età” ha dichiarato il regista, Giacomo Campiotti. “E il coraggio e l’amicizia sono due valori che oggi sono molto necessari. Io penso che il nostro pubblico, soprattutto quello giovane, ritrova in loro questi valori veri. La loro amicizia è profonda… Oggi ci si scambia l’amicizia su Facebook, loro hanno un esempio, gli spettatori vedono dei ragazzi che si scambiano l’amicizia in maniera profonda, seria, che condividono i dolori, i problemi, e questo vale per le persone malate ma anche per tutti gli altri”.
La giornalista ha poi chiesto a Carmine Buschini (Leo) come sia cambiata la sua vita dopo questo successo.
“Beh, guarda, sicuramente è stato un progetto che mi ha arricchito tanto, umanamente soprattutto, e anche professionalmente. Abbiamo fatto tanti incontri, e anche tra di noi siamo stati tantissimo tempo insieme, quindi abbiamo condiviso tanto, ecco! Per il resto, la vita quotidiana, è più o meno la stessa.”
A Brando Pacitto (Vale) è stato chiesto di condensare in una frase il senso di “Braccialetti Rossi“, e lui dopo un momento di difficoltà dovuto a quanto “Braccialetti Rossi” sia ricca e densa di contenuti, ha trovato la risposta perfetta: “Forse un Watanka…”
“Dai, lancialo…” ha suggerito Campiotti a Carmine; lui non si è certo tirato indietro, e nemmeno gli altri attori presenti, e tutti insieme hanno urlato il grido di speranza e coraggio che più caratterizza la fiction.